La Corte di Cassazione (con sentenza del 17 aprile 2015, n. 16078) ribadiva che la disciplina sulle terre e rocce da scavo ha natura eccezionale e derogatoria rispetto alla disciplina generale in tema di rifiuti. Tuttavia, l'onere di allegare la sussistenza del regime di favore incombe su chi lo invoca; laddove, l'inversione dell'onere della prova non raggiuge il suo fine, le terre e le rocce vanno considerati rifiuti.
Autore
Giusy Migliorelli ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense nell’anno 2012, è iscritta presso l’Ordine degli Avvocati di Cassino.
Laureatasi con il massimo dei voti in giurisprudenza nell’anno 2009 presso l’Università Lumsa di Roma, con una tesi in diritto amministrativo in tema di atti di alta amministrazione.
Ha successivamente maturato ulteriore esperienza nell’ambito del diritto amministrativo, sia come assistente giuridico di un Consigliere della I sez. del Tar Lazio (2009), sia come praticante lpresso importanti studi legali romani (2009-2012).
Nell’anno 2011, ha conseguito il Master di Specializzazione di II Livello in Diritto dell’Ambiente presso La Sapienza di Roma con Tesi di laurea “Ambito di applicabilità del regime semplificato della DIA agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.
Collabora presso la sede di Frosinone della Società Atena Consulting Srl dal 2012 occupandosi principalmente di consulenza stragiudiziale e giudiziale nel settore della Tutela Ambientale (gestione rifiuti, inquinamento, energie alternative, bonifiche, emissioni in atmosfera, rilascio permessi, iter autorizzativi), sicurezza negli ambienti di lavoro e nel settore dei contratti pubblici.
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